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NOTIZIE DAL SETTORE MOVIMENTO TERRA: LA NORMATIVA SULLE EMISSIONI STAGE V

La normativa sulle emissioni Stage V è stata introdotta a inizio anno, ma cosa implica per i clienti?

Nell’Unione Europea, i motori delle macchine mobili non stradali sono responsabili all’incirca delle emissioni del 15% di ossido di azoto (NOx) e del 5% di particolato (PM). La normativa sulle emissioni Stage V, la più severa al mondo, è stata introdotta al fine di limitare gli effetti nocivi sulla salute delle emissioni allo scarico dei motori diesel.

La normativa vale per i nuovi motori prodotti dal 1°gennaio 2019, la cui potenza nominale è superiore a130kW o inferiore a 56kW. Le norme saranno estese ai motori tra 56kW e 130kW dal 1°gennaio 2020.
La differenza sostanziale tra Stage V e Stage IV è che i limiti relativi al PM sono stati ridotti del 40%, ma soprattutto è stata introdotta una metrica aggiuntiva, che testa le emissioni per quantità di particolato (PN). La misurazione del particolato all’interno delle emissioni diesel, e le norme attinenti, aggiungono un altro livello di complessità agli standard sulle emissioni Stage V e pongono maggiori sfide ai produttori che hanno progettato questi nuovi sistemi.
Ne possiamo vedere l’impatto usando ad esempio gli escavatori cingolati. Il nuovo motore CASE conforme allo Stage V UE include lo stesso sistema post trattamento (ATS) del motore Stage IV esistente ma con caratteristiche più avanzate, come il nuovo software e i nuovi sensori di temperatura e pressione. Inoltre, il motore comprende anche un filtro antiparticolato diesel (DPF), necessario per ridurre il PN.
Il DPF è progettato per rimuovere il particolato diesel (fuliggine) dal gas di scarico di un motore diesel. Questo altro lavora in tandem con un catalizzatore di ossidazione per motori diesel (DOC), che serve per ossidare gli idrocarburi e il pericoloso monossido di carbonio in anidride carbonica e acqua. Questi aggiornamenti migliorano il sistema di post trattamento, offrendo ai nostri clienti il motore CASE più “verde” mai prodotto. L’efficiente combustione del PM è dovuta al controllo preciso del sistema di presa d’aria (temperatura e flusso della massa d’aria), al sistema common rail a comando elettronico e al controllo della temperatura di emissione. Il turbo a geometria variabile (VGT) o a geometria fissa con waste gate (WG) consente di ottimizzare e alterare il rapporto aria-carburante nel turbo, in linea con le condizioni operative. Anche i vapori dell’olio motore vengono filtrati, separati e convogliati nuovamente nel carter, evitandone la dispersione nell’aria e offrendo ai clienti CASE un motore veramente “verde”.
Non solo i motori CASE Stage V sono stati progettati in conformità con i nuovi e più stringenti requisiti, ma offrono anche svariati vantaggi ai nostri clienti:
Potenza: disponibile in tutte le condizioni per una maggiore produttività
Nessuna pausa operativa imprevista: non è necessario fermare la macchina per
la rigenerazione manuale, alla quale provvede l’ATS avanzato di CASE
Costo di proprietà: il nuovo sistema è stato progettato per tenere basso il
consumo di carburante
Sostenibile: costruito pensando all’ambiente
I modelli di escavatore CASE già disponibili per la vendita con motori conformi allo Stage V sono:
CX85D
CX90D
CX350D
CX370D
CX490D
CX500D ME
CX750D
CX750D ME
I motori Stage V saranno introdotti nei modelli di escavatori CX145D SR e CX245D SR durante il primo trimestre 2020, seguiti dal resto della flotta CASE in conformità con la normativa Stage V.

COME LAVORA IL BIOMETANO

Conoscete il ProjectTETRA presentato al Bauma 2019?
ProjectTETRA è una pala gommata alimentata da combustibile rinnovabile – ma cosa significa e perché questa tecnologia è importante per voi e per i vostri clienti?
ProjectTETRA, la prima macchina operatrice al mondo alimentata a metano, è un concept lanciato da CASE a bauma 2019. ProjectTETRA è alimentata con biometano, una fonte sostenibile di gas naturale rinnovabile. Questo gas sostenibile ha le stesse caratteristiche e qualità del gas naturale, e può essere utilizzato per gli stessi scopi. La differenza sostanziale è che non si tratta di un combustibile fossile, diversamente dal gas naturale, e può essere generato a partire dai rifiuti in soli 60 giorni in un bioreattore. Perciò viene classificato come combustibile rinnovabile o alternativo.
Questo combustibile “verde” viene prodotto da rifiuti organici come trucioli di legno, avanzi di frutta e verdura e scarti animali. La fermentazione di rifiuti organici e la digestione anaerobica producono biogas composto da metano (CH4), acqua (H2O), anidride carbonica (CO2) e altri gas. Il biogas, creato in un biodigestore, deve essere depurato almeno al 97% dal metano prima di essere considerato biometano. Il gas sostenibile potrebbe anche sostituire il gas naturale usato per il riscaldamento domestico perché iniettabile nella condotta del gas. Un altro uso interessante per il biometano è la compressione in gas naturale compresso (CNG), affinché auto, autobus e macchinari per l’edilizia possano utilizzarlo come carburante. Se il gas è abbastanza freddo, può anche essere liquefatto, diventando LNG (o gas naturale liquefatto). Si tratta di una forma molto compatta di biometano che consente alla stessa quantità di liquido di arrivare molto più lontano – una caratteristica importante specialmente per il trasporto in luoghi non serviti dalle reti di distribuzione carburante.
Sebbene i macchinari alimentati a metano richiedano ancora un motore a combustione, questo carburante ha un impatto ambientale inferiore se paragonato al diesel.

Questi i punti salienti:
• Riduzione del 90% di emissioni di biossido di azoto
• Riduzione del 99% del particolato
• Riduzione dell’80% delle emissioni globali
• Riduzione del 50% del rumore attivo
Il biometano offre anche l’accesso ad un circolo virtuoso, dove i rifiuti possono essere convertiti in carburante in loco, perfetto per il riciclaggio dei rifiuti o per le applicazioni agricole. Usando il biometano come fonte di combustibile, questo ciclo virtuoso comporta una riduzione del 95% nelle emissioni di anidride carbonica.
Il biometano è una tecnologia-ponte utilizzabile in vista delle future flotte elettriche. Sebbene l’attuale tecnologia della batteria elettrica non sia sufficiente per azionare macchine movimento terra a forte consumo energetico, la tecnologia della cella a
combustibile, in via di sviluppo, si rivela promettente per il futuro. Fino ad allora, il biometano è una soluzione estremamente interessante e pratica.

(fonte: Case News – Luglio 2019)